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Quadro clinico

Aspetti generali
Il quadro clinico dell’artrosi si caratterizza per il suo polimorfismo.
Dolore, limitazione funzionale e rigidità mattutina sono le manifestazioni cliniche più caratteristiche.
La comparsa di episodi di flogosi acuta può costituire la conseguenza di microtraumi, sovraccarico funzionale, e/o di una concomitante patologia da microcristalli (gotta, condrocalcinosi, malattia da microcristalli di idrossiapatite).

Dolore
L’artrosi affiora all’evidenza clinica quando compare il dolore che induce il paziente artrosico a rivolgersi al medico.
Possono distinguersi dolori da innesco flogistico, da “carico”, da immobilità, da mobilizzazione attiva e/o passiva.
In linea generale, a differenza di quanto si osserva nell’artrite reumatoide, il dolore e la limitazione funzionale tendono ad attenuarsi con il riposo e, quindi, durante la notte. Nelle articolazioni portanti, la sintomatologia dolorosa è generalmente diurna con esacerbazione pomeridiana-serale.

Limitazione funzionale
Nelle fasi iniziali della malattia, la limitazione funzionale è strettamente legata al dolore, che il paziente vuole risparmiarsi.
La limitazione funzionale ed il conseguente vario grado di disabilità assumono particolare rilievo quando vengono colpite le articolazioni “portanti” (anca e ginocchio).
L’artrosi del pollice può compromettere la funzione prensile della mano con conseguenze negative per il compimento di particolari gestualità lavorative.

Rigidità articolare
La rigidità mattutina è generalmente di breve durata (di solito inferiore al quarto d’ora).
La sensazione di cedimento e/o d’insicurezza all’inizio del movimento, dopo un periodo più o meno prolungato di riposo, è una caratteristica espressione dell’artrosi a livello delle articolazioni portanti.
Tale manifestazione è fonte di notevole preoccupazione per il paziente.

Diagnosi
Molti tendono a dedicare scarsa attenzione alla diagnosi precoce dell’artrosi e all’individuazione delle condizioni pre-artrosiche. L’artrosi, cioè, continua a venir considerata espressione quasi scontata della vecchiaia.
Tale diffuso atteggiamento oggi va rivisto, poiché è possibile individuare espressioni precoci del processo artrosico, e poiché si stanno sviluppando programmi di prevenzione e di terapia razionale che rimarrebbero senza vantaggio se si persistesse nell’attitudine ad accettare l’artrosi come “acciacco inevitabile dell’età”.
La diagnosi di artrosi si fonda sulla combinata presenza d’indicative espressioni cliniche e radiologiche della malattia. Nel caso d’impegno delle articolazioni “portanti”, la diagnosi precoce deve costituire obiettivo primario per il reumatologo, onde attuare una razionale strategia di prevenzione (calo di peso, igiene posturale, ecc.) la cui efficacia è intuitivamente subordinata alla tempestività della loro adozione.

Indagini di laboratorio e strumentali
Nell’artrosi non sono state finora rilevate anomalie dei dati di laboratorio, utili ai fini diagnostici e per il monitoraggio della malattia.
La radiologia tradizionale mantiene un indiscusso valore nella diagnosi e nella stadiazione dell’artrosi
Le principali espressioni del processo artrosico sono gli osteofiti, l’osteosclerosi subcondrale, il restringimento dell’interlinea articolare, i geodi.
L’ecografia articolare si va rivelando metodica capace di fornire utili informazioni ai fini della diagnosi precoce e nel monitoraggio dell’evoluzione dell’artrosi.
L’impiego di sonde ad alta frequenza consente un’attendibile esplorazione della cartilagine articolare. Il limite principale della metodica consiste nel fatto che l’esplorazione non riguarda l’intera superficie cartilaginea.
Nel panorama delle indagini strumentali utili per la diagnosi, la scintigrafia ossea si colloca in prima fila perché può fornire in uno stesso soggetto, a livello di una stessa articolazione, quadri diversi.
La termografia può risultare utile per svelare la presenza di una sinovite.
L’artroscopia, in determinate contingenze, può fornire un utile contributo alla diagnosi di artrosi, anche se non costituisce una metodica di primo impiego.
L’artrografia non rientra fra le metodiche di comune impiego nella diagnostica dell’artrosi ed il suo uso va valutato caso per caso..
La tomografia computerizzata non si è rivelata superiore alla radiologia tradizionale nel monitoraggio della malattia, ma può rivestire un valore limitato nella diagnosi precoce
La risonanza magnetica consente un’accurata valutazione dello stato della cartilagine articolare, che appare come una fine linea iperdensa. Nella pratica clinica, l’impiego della risonanza magnetica è ancora notevolmente limitato, anche per gli alti costi della procedura.

Decorso e prognosi
Un luogo comune, rivelatosi non fondato, è quello relativo al carattere costantemente irreversibile delle lesioni artrosiche.
In base a criteri di ordine istologico, radiografico e scintigrafico si è potuto dimostrare che, a livello di alcuni distretti, l’artrosi può andare incontro ad una vera e propria remissione, che rappresenta l’espressione delle capacità autoriparative dell’articolazione.

In linea generale, comunque, il decorso dell’artrosi è lento e non prevedibile per quanto concerne l’entità della compromissione funzionale.
La rapidità di progressione del processo artrosico presenta un’ampia variabilità inter-individuale.

I quattro indici più spesso considerati per valutare il miglioramento della patologia sono: il dolore, la valutazione globale del paziente circa il proprio stato di malattia, il range di movimento delle articolazioni colpite e la valutazione globale del medico circa lo stato di malattia.
Seguono nell’ordine: la rigidità articolare, l’influenza della malattia sul sonno, il tempo di percorrenza di distanze prefissate, l’interferenza della malattia con le normali attività quotidiane, la dolorabilità articolare, il consumo di antalgici, la tumefazione articolare.

L’osteoartrosi, a secondo delle diverse sedi articolari colpite, prende una differente denominazione:

  • artrosi temporo-mandibolare
  • spondilartrosi
  • artrosi cervicale
  • artrosi del rachide dorsale
  • lombartrosi
  • artrosi delle sacro-iliache
  • artrosi interspinosa
  • artrosi della spalla
  • artrosi dell’articolazione manubrio-sternale
  • artrosi sterno-costo-clavicolare
  • artrosi carpo-metacarpiche (pollice escluso)
  • rizartrosi
  • gonartrosi
  • coxartrosi
  • artrosi tibio-tarsica
  • artrosi metatarso-falangea dell’alluce

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